Perché gli smartphone Xiaomi sono così economici?

La casa di produzione di smartphone cinese Xiaomi si è fatta strada nel mercato internazionale vendendo articoli simili ai popolarissimi iPhone per quasi un terzo del prezzo dei prodotti Apple. Può sembrare troppo bello per essere vero, ma la società sta riuscendo a vendere milioni di telefoni e sta già dando il via a un’espansione globale. E non sono poche le persone che stanno iniziando a chiedersi il perché di tutto ciò. Cosa rende Xiaomi così conveniente?

I costi di produzione

Per prima cosa, Xiaomi sostiene di valutare i suoi telefoni appena sopra i loro costi di produzione. Ma i funzionari della società sottolineano anche il suo modello di business iconoclastico, che evita l’onere finanziario derivante dall’uso delle tradizionali pratiche di marketing e distribuzione e fa affidamento su Internet per alimentare le vendite. Tutto ciò avrebbe trasformato Xiaomi in un’azienda che non funziona come un tipico venditore di smartphone, ma che ha comunque avuto un successo così grande da diventare una delle aziende tecnologiche più famose della Cina dei nostri giorni.

Quando Xiaomi ha presentato il suo primo smartphone di successo Mi1 nell’agosto 2011, l’attenzione è stata focalizzata sul prezzo del dispositivo. I consumatori potevano acquistare quello che allora era uno smartphone all’avanguardia per 1.999 yuan (circa 257€). Si trattò dunque di un vero affare rispetto ad altri telefoni di fascia alta, incluso l’iPhone 4, il cui prezzo partiva da 4.999 yuan.

Xiaomi ha mantenuto il prezzo iniziale di 1.999 yuan per il loro telefono di punta, quindi. Ma la società ha anche rilasciato la sua linea di prodotti Hongmi, che sono telefoni con specifiche inferiori, a prezzi ancora più bassi, a partire da soli 699 yuan (90€ circa, quindi). E così, i telefoni Hongmi stanno andando così bene oggi che hanno aiutato Xiaomi a diventare il terzo più grande venditore di smartphone della Cina nel primo trimestre dello scorso anno.

Quanto (poco) costano i telefoni Xiaomi?

L’ultimo modello all’avanguardia di Xiaomi, il Mi 8 pro, ha le caratteristiche che ci si aspetterebbe da un telefono di fascia alta. Dunque ci troviamo di fronte ad un processore di tutto rispetto, uno schermo da 2248 x 1080 pixel da 6 pollici e una fotocamera posteriore da 20 megapixel, tutti montati in un involucro di metallo che ha tutt’altro che l’aspetto di un telefono scadente.

Ma anche se Xiaomi mantiene bassi i prezzi per i suoi telefoni, secondo gli analisti è ancora in grado di ricavare profitti dalla loro vendita. Nel caso del Mi 3, a fare il dispositivo basterebbero circa 330€, ed il prezzo di vendita sul mercato di circa 360€ è davvero competitivo.

Il taglio dei costi

Il primo motivo, quello principale, del successo di questa casa di produzione cinese è che Xiaomi non fa pubblicità. E questo fa risparmiare un sacco di soldi. La società fa affidamento sulla sua rete di social media e Xiaomi Fan Group per diffondere la parola da persona a persona e funziona anche molto bene.

Anche il Brand non si avvicina al Middle Man (cioè negozianti, rivenditori), si concentra solo sulla vendita dei suoi prodotti online tramite il suo e-commerce, Amazon ed altri negozi online convenzionati, mentre sono pochi invece i negozi fisici che vendono questa marca oggi (anche se, vedremo, anche lì la situazione è in rapida espansione).

A differenza di altri rivali, Xiaomi non spende soldi per le pubblicità tradizionali, dunque. Non ha una grande rete di negozi fisici di cui ha bisogno per mantenere e portare avanti il personale. Invece, ha eliminato questo tipo di costi e in gran parte vende i suoi telefoni direttamente ai consumatori attraverso l’e-commerce.

Xiaomi gestisce il proprio negozio online e vende anche su Tmall.com, uno dei maggiori siti di vendita al dettaglio online della Cina. I siti non offrono solo telefoni, ma anche accessori come cuffie, magliette ecc.

Per aumentare l’awareness della compagnia, Xiaomi si è affidata ai siti di social networking, alla stampa e ai propri clienti per aiutare a diffondere la voce. L’esposizione risultante potrebbe non essere al livello di ciò che Samsung o Apple hanno, ma fare tutto ciò consente a Xiaomi di concentrarsi su giovani consumatori già abituati a utilizzare Internet e acquistare prodotti online.

Quantità limitate

Se sia possibile o meno mettere le mani su un telefono Xiaomi è un’altra questione. Quando il Mi 3 (modello ormai obsoleto, ma ottimo per fornirci un esempio calzante di come funziona Xiaomi) è stato inizialmente messo in vendita nel 2013, il primo lotto di 100.000 unità è stato esaurito in meno di due minuti. Sarebbero passati altri sette giorni prima che la compagnia rendesse disponibili altre 100.000 unità, che sono state immediatamente vendute di nuovo.

Rilasciare solo una quantità limitata di telefoni ogni settimana è stato un punto fermo dell’attività di Xiaomi che ha contribuito a contenere i costi ed ottimizzare le vendite. L’azienda deve affrontare meno rischi gestendo un inventario più piccolo, alla fine. Permette inoltre a Xiaomi di aumentare progressivamente la produzione man mano che i costi dei componenti diminuiscono nel tempo.

Certo, l’inconveniente c’è ed è che i più desiderosi di acquistare uno smartphone Xiaomi devono aspettare, il che può portare a contratti di vendita andati in fumo, perchè il cliente medio potrebbe stufarsi e decidere di optare per un altro cellulare, ma ciò consente anche all’azienda di creare una fanbase di clienti davvero davvero affezionati.

Un modello di business simile a Kindle

A lungo termine Xiaomi vuole generare entrate, non solo attraverso le vendite di hardware, ma attraverso il software. L’idea è simile al modo in cui Amazon rilascia tablet Kindle a basso prezzo per motivare i clienti ad acquistare più ebook e altri contenuti digitali.

Nel caso di Xiaomi, gli utenti possono acquistare temi per il proprio telefono che possono alterare l’aspetto dell’interfaccia utente, personalizzandola al massimo. Tutto ciò può essere eseguito acquistando i Mi credits della società online. In che modo Xiaomi trarrà ulteriori ricavi dalle vendite di software non è chiaro, ma il rilascio di più telefoni sul mercato getterà le fondamenta.