Android, come effettuare il rooting del cellulare

Root Android – Non tutte le impostazioni di un cellulare Android sono accessibili a tutti. Per tutto il resto…c’è il rooting. Se non sai di cosa sto parlando, te lo spiego brevemente. Molti dati all’interno dei dispositivi del “robottino” non sono disponibili al pubblico e c’è bisogno di specifiche applicazioni per violare la protezione e poterci mettere mano. Questa operazione è, appunto, detta rooting. Ti avverto: applicando tale procedimento, rinunci a tutti i diritti sulla garanzia del tuo smartphone. Inoltre, se non sei un esperto ti sconsiglio di provare, in quanto un errore potrebbe costare caro alla “salute” di un device.

Detto questo, ti comunico che nella nostra guida odierna andremo a parlare di root Android, elencando alcuni dei programmi più celebri ed utilizzati per ottenere i permessi a modificare le impostazioni di fabbrica del cellulare. Pronto? Partiamo.

Root Android – SuperOneClick

Uno dei migliori programmi presenti sul panorama. Permette di sbloccare tantissimi terminali con un semplice click. La sua compatibilità si estende ad Acer, Samsung, HTC e molti altri ancora.

Il programma va scaricato su PC e ti informo che esso funziona soltanto sui terminali Windows.

ODIN

Altro prodotto molto utilizzato dai geek della tecnologia è ODIN, il più famoso fra i programmi per la manomissione di terminali Samsung. La sua interfaccia utente è molto intuitiva e semplice da utilizzare. Una volta terminato il download dei file di tuo interesse, il gioco è bello che fatto, poiché ti basteranno pochi tocchi di mouse per portare a compimento l’operazione di rooting. Anche questo software è disponibile soltanto su computer Windows e richiede l’installazione dei driver del telefono sul suddetto PC.

Unrevoked

Set your phone free, libera il tuo telefono recita lo slogan abbinato a questo programma. Viene utilizzato quasi esclusivamente per il rooting dei dispositivi HTC, di cui è il leader indiscusso. Unrevoked è disponibile in due versioni, una dedicata ai terminali più datati e l’altra, la cosiddetta Revolutionary, per i top di gamma.

Contrariamente a molti competitor, è possibile installare il software non soltanto a bordo di computer a marchio Windows, ma anche su Linux. Il grande “contro” che presenta è la difficoltà di utilizzo, in quanto non ha un’interfaccia super pulita. Ti consiglio di farne utilizzo soltanto se ti senti super pronto a lanciarti nel mondo del root Android. Se al contrario sei ancora alle prime esperienze, te la sconsiglio e ti indirizzo verso una delle alternative di cui ti parlo in questo stesso articolo.

Unlock Root

Seguendo il filo del paragrafo precedente, non posso che parlarti di Unlock Root, un’applicazione che porta con sé un’estrema facilità di utilizzo. Ti basta scaricarla, avviarla e collegare il cellulare al computer per attivare i permessi necessari a procedere con il rooting.

E’ compatibile con tutte le marche di terminali più diffuse sul mercato ed il suo range spazia dai top di gamma ai modelli meno lussuosi. Le sue ali abbracciano Sony, HTC, Samsung e molti altri brand. Oltre alla modifica dei cellulari, Unlock Root dà la possibilità di mettere mano anche alle impostazioni nascoste dei tablet.

Root Android – Root Checker

Chiudiamo con un’applicazione un po’ diversa da quelle di cui ti ho parlato in precedenza. Root Checker non serve ad abilitare i permessi, ma a controllare se ne siamo già in possesso. In caso di risposta negativa, sapremo che il programma scelto non avrà dato i frutti previsti e dovremo ripetere l’operazione.

Per utilizzare l’applicazione è sufficiente aprirla ed usufruire del bottone a centro pagina. In pochi secondi si visualizzerà una frase che darà esito più o meno positivo e che ti darà un’idea del punto in cui sei arrivato nel tuo processo di rooting Android.