Velocità di connessione: come si misura nella rete domestica

La pandemia causata dal Covid-19 ha influenzato significativamente il mondo del lavoro e le modalità di fruizione degli spazi domestici. La necessità di limitare assembramenti ed altre occasioni di potenziale contagio ha incentivato il passaggio alla didattica a distanza nelle scuole e una più ampia adozione dello smart working all’interno delle aziende. Inoltre, specie durante i periodi di maggiori restrizioni, milioni di utenti hanno trascorso molto più tempo sulle piattaforme di streaming e di condivisione dei contenuti multimediali. Tutto ciò è stato reso possibile dalla disponibilità di connessione alla rete internet, un servizio al quale accedono quotidianamente milioni di utenti. Di contro, non sempre la qualità è omogenea, specie per quanto riguarda la velocità: una linea ‘lenta’ può causare diversi problemi, rendendo problematico l’accesso a determinate risorse. In tal caso, è bene anzitutto approntare un test di velocità, per verificare se il problema riguarda un singolo device o il tratto di rete che serve la propria abitazione. In questo articolo vediamo come procedere e quali parametri prendere in considerazione.

Come si misura la velocità della connessione internet

L’unità di misura della velocità di rete è il bps (bit per secondo); in origine, le connessioni erano talmente lente che i soli bit erano sufficienti ad effettuare la misurazione. Successivamente, grazie al costante sviluppo delle tecnologie informatiche, la velocità di connessione è aumentata notevolmente, rendendo necessaria l’introduzione di nuove unità di misura, prima i kbps (chilo bit per secondo) e poi gli Mb/s, ossia i megabit per secondo, utilizzati per misurare le performance delle reti moderne, che utilizzano l’ADSL o la fibra ottica. Talvolta, però, le misurazioni vengono effettuate utilizzando un altro parametro, i byte, pari a 8 bit di lunghezza; questa sottile differenza tende a creare un po’ di confusione, anche perché la dicitura dell’unità di misura è molto simile: Mb indica i megabit mentre MB è per i Megabyte. Ciò vuol dire che una rilevazione di 200 Mb/s è uguale a 25 MB/s. 

I test per la velocità connessione

Misurare la velocità della propria connessione internet domestica è molto semplice. Di fatti, è sufficiente accedere all’apposita pagina di un qualsiasi sito web specializzato che offre, gratuitamente, questo tipo di servizio. Cliccando su un apposito tasto di avvio del test, il portale effettua una verifica sulla linea internet e restituisce un prospetto con i valori di upload e download. Questi si riferiscono, rispettivamente, alla velocità con cui è possibile inviare o scaricare dati attraverso la rete. In genere, la velocità di download è più alta perché questa funzione è molto utilizzata, benché la diffusione dei giochi online abbia notevolmente accresciuto la richiesta di velocità in upload.

Velocità connessione bassa, cosa fare?

Una bassa velocità di connessione può essere dovuta a diversi fattori; su alcuni – come la distanza dalla centrale telefonica o dal provider – è difficile intervenire direttamente. Nella maggior parte dei casi, però, il problema può derivare dall’obsolescenza delle strutture oppure da un sovraccarico, determinato dall’elevato numero di connessioni contemporanee. In tal caso, è bene segnalare il disservizio al fornitore che eroga il disservizio.


In alternativa, specie se le difficoltà di connessione persistono, si può prendere in considerazione la possibilità di cambiare gestore, valutando le offerte ADSL per la casa su Zorro.it, un portale specializzato nel confronto tariffe. In tal modo, è più semplice individuare il piano tariffario o il ‘pacchetto’ di servizi che si adattano alle proprie esigenze, siano esse di natura professionale, personale o economica. Ciò consente di ridurre i costi di esercizio, riducendo l’impatto della connessione internet sul bilancio familiare o sulle spese di gestione della casa o della propria attività.