Pocket di nome, ma non di fatto: la Blackmagic Design Pocket Camera 4K è un dispositivo dalle prestazioni interessanti e dalle dimensioni più grandi rispetto a ciò che il suo attributo potrebbe lasciare immaginare. Parliamo di 96 millimetri di altezza, a cui si aggiungono 85.5 millimetri di larghezza e 178.1 millimetri di lunghezza. Degna di attenzione è la scocca, basata su fibra di carbonio composito e policarbonato: due materiali non scelti a caso, visto che permettono di ridurre il peso totale. Decisamente generosa è l’impugnatura, anche se forse il formato è perfino eccessivo per garantire un comfort ottimale e il massimo del grip.
I pregi della fotocamera
Tra i punti di forza della Blackmagic Design Pocket Camera 4k merita di essere messo in evidenza, senza dubbio, il display touch da 5 pollici che caratterizza la parte posteriore: luminoso e molto ampio, in grado di agevolare i controlli e di offrire un feedback impeccabile sulle inquadrature. La sola pecca che si può rintracciare sta nella mancanza di un meccanismo di rotazione o di una cerniera che avrebbero reso lo schermo mobile e, di conseguenza, più pratico. I tasti, invece, sono collocati nei punti più appropriati, inclusi i tre pulsanti funzione programmabili in alto.
I formati di registrazione
La molteplicità dei formati di registrazione di cui si può usufruire è un altro dei fiori all’occhiello di questo dispositivo, anche in un ipotetico confronto con i competitor: CinemaDNG RAW fino a 272 MB al secondo e ProRes 422 HQ fino a 118 MB al secondo. Nel primo caso vengono prodotti tanti file DNG a 12-bit come profondità di colore; gli stop di gamma dinamica dichiarati dal produttore sono ben 13. DaVinci Resolve 15.1 è, senza alcun dubbio, il software più adatto per la gestione di file di questo genere, e viene messo a disposizione nella confezione di vendita gratis. Alcuni problemi, invece, si potrebbero riscontrare con piattaforme differenti.
Perché scegliere la Blackmagic Design Pocket Camera 4K
Uno dei motivi per cui vale la pena di puntare sulla Blackmagic Design Pocket Camera 4K è rappresentato dal suo grande display, che offre molteplici vantaggi: a cominciare, per esempio, da una interfaccia all’avanguardia e decisamente differente rispetto a tutte le altre, con un touch rapido nella risposta e sei macro categorie: Luts, Presets, Setup, Audio, Monitor e Record. Non ci si deve preoccupare di un numero infinito di impostazioni, e in breve tempo si riesce a individuare l’opzione di cui si ha bisogno. L’approccio, come è evidente, è agevolato proprio dalle dimensioni dello schermo.
Un display completo
Con un display così grande è facile avere tutto a schermo: non solo i canali audio e l’istogramma dell’esposizione, ma anche tutti i valori più importanti, quali ISO, shutter speed e Iris. Lo stesso discorso vale per i supporti di memoria con schede dedicate, che permettono di sapere tutto sulla formattazione e sulla memoria impiegata. Ci vuole un po’ di tempo per acquisire dimestichezza con Resolve, mentre la vera pecca di Blackmagic Design Pocket Camera 4K sta nei consumi elevati.
Meglio dotarsi di una batteria di riserva
Il consiglio, quindi, è di procurarsi una batteria di riserva. Il ciclo di durata si riduce registrando su SSD esterno, un’opzione resa possibile dalla presenza di una porta USB-C. In questo caso è già complicato superare il quarto d’ora di utilizzo. Per il resto, però, vale la pena di provare questa videocamera, il cui aspetto ricorda più che altro quello di una mirrorless un po’ ingombrante, in grado di acquisire video offrendo standard di qualità molto elevati.
Quando usare la Blackmagic Design Pocket Camera 4K
La qualità dei video non ammette recriminazioni, ma quel che più conta è che si possono ottenere clip di livello elevato senza che si sia costretti a spendere cifre astronomiche. La stabilizzazione su macchina, la fascia di prezzo, l’autofocus continuo: sono tanti i fattori che dovrebbero indurre ad acquistare questo device. Si tratta di uno strumento a dir poco efficiente, ideale per un target prosumer, vale a dire conscio dei processi di editing. Sono sufficienti pochi minuti di girato, per altro, per riempire la memoria: basti pensare che per occupare 1 giga è sufficiente un minuto in FHD a 60 frame per secondo. Ecco perché c’è bisogno non solo di supporti di memoria appropriati, ma anche di software ad hoc per il montaggio: di Resolve Da Vinci si è già detto, ma si può puntare anche su Adobe Premiere.
A chi è consigliata
La Blackmagic Design Pocker Camera 4K è raccomandata per chi deve realizzare video in studio o comunque avendo a disposizione monopiedi e treppiedi professionali e capaci di assicurare una buona stabilità. Non è ideale, invece, per i videomaker che si concentrano soprattutto sulle scene dinamiche in cui occorrono stabilizzazione e autofocus.
Il Full HD
Sony ha messo a punto il sensore di immagine, che non è troppo diverso da quello che si trova sulla Panasonic Lumix GH5s. La sua caratteristica distintiva è la resa ottimale in presenza di luminosità ridotta. Le prestazioni migliori (13 stop) si hanno per valori di 400 e 3200 ISO, fermo restando che anche a 6400 e 8000 ISO si può godere di una qualità più che discreta. È solo andando oltre i 12800 ISO che la grana inizia ad apparire evidente. Le clip che vengono realizzate non solo risultano più ricche di informazioni, ma soprattutto mettono a disposizione una gamma di potenziali modifiche più vasta al momento dell’editing. Il che è un aspetto da non trascurare in un’ottica professionale o comunque se si ha un approccio non amatoriale.
L’attacco micro 4/3
Infine, è da mettere in risalto l’attacco micro 4/3, che lascia spazio alle tante ottiche esistenti e, con gli adattatori, alle soluzioni EF, C e PL. La Pocket Cinema Camera 4K, in sintesi, è un dispositivo conveniente per chi vuole realizzare video di qualità; ovviamente permette anche di scattare foto, grazie a un pulsante ad hoc, tramite frame singoli, ma da questo punto di vista è inferiore alle mirrorless migliori.